Italo Corrado
Curriculum Vitae
Dal 1973 al 1989
Italo Corrado nasce il 15 ottobre 1973 a Paderno Dugnano (MI). Sin da piccolo è incline a osservare le forme bizzarre della natura e degli oggetti inanimati, macchie sull’asfalto, pozzanghere, crepe sulle facciate, ruggine sui cartelli, radici di alberi abbandonandosi al loro fascino e al loro complice linguaggio. Tutte queste cose esercitano in lui una grande attrattiva verso forme strane, irrazionali e complicate. La natura produce in lui un senso di concordanza tra il cuore e la volontà che lo induce a concretizzare su tela forme e immagini. Italo Corrado proviene da una famiglia di insegnanti: il padre maestro elementare e la madre educatrice all’Istituto dei Martinitt e delle Stelline di Milano. Grazie all’educazione dei genitori ha saputo approfondire con devozione e passione le varie discipline artistico-culturali immergendosi a capofitto e con diligenza negli studi.
Il conseguimento del diploma all’Istituto Statale d’Arte di Monza pone definitivamente fine al periodo di accademismo dettato dal dovere di apprendimento. Le esperienze artistiche dei primi anni in Brera a Milano maturano in un contesto più che mai ricco di contraddizioni e ribellioni psichiche. Queste ultime elevano nell’artista un forte desiderio di libertà interiore, trasgrediscono i dogmi accademici classici e scoperchiano il mondo dell’inconscio con le sue luci e le sue ombre, tra gioie e inquietudini, dove il proprio ego riesce talvolta a manifestarsi grazie al desiderio cullato da sogni repressi.
L’arte non deve più trovare le proprie motivazioni solo nella realtà visibile, percettibile nei fenomeni nei quali si manifesta, ma può ampliare la propria indagine sia alla realtà interiore sia al mondo onirico. Nobiltà e semplicità in un’immensa quiete. Espressione persino passionale ma ogni volta posata nei simboli della sua fantasia ironica ed estrosa, dalla quale la narrazione delle sue opere appare sottile e bizzarra. Le sue immagini pulsano, scattano, vibrano, risultano appuntite, pungenti e vivacissime; fanno sorridere, piangere, pensare e soprattutto mettono in risalto le luci e le ombre di questo mondo. Con sottile e tenera malizia Italo Corrado provoca emozioni di saettante verità e raffinato equilibrio tra sentimento e forma espressiva, frutto di una ricerca interiore e di una spontanea assenza di retorica.
Dal 1990 al 1994
Con la maggiore età le reminiscenze di una rigida educazione si ripresentano inducendo Italo Corrado a intraprendere con fierezza e onore la carriera militare al fine di perseguire tutti quei valori come lealtà, giustizia e nazionalismo che gli sono stati trasmessi sin da fanciullo. Accorgendosi che la vita razionale ricca di dogmi e di doveri non danno spazio alla fantasia e alla libertà, Corrado entra in un vortice di forti contrasti della propria identità, travolto da una turbolenza psichica dove infelicità e repressione danno sfogo a una forte ribellione dalla quale emerge in lui un’irrompente forza artistica.
Dal 1995 al 1999
Congedo dall’Arma dei Carabinieri. Grazie alla Borsa di Studio vinta all’Accademia di Brera come miglior allievo dell’anno, Italo Corrado ha il privilegio di essere segnalato dal pittore e scenografo Rodolfo Aricò e dalla docente di storia dell’arte Patrizia Runfola come tecnico scenografo e assistente di scena per lo spettacolo “1848: Le Cinque Giornate di Milano” al Nuovo Piccolo Teatro Studio di Milano. L’anno seguente Italo Corrado riceve la seconda Borsa di Studio grazie alla quale ottiene il ruolo di progettista e realizzatore delle scenografie per lo spettacolo “Mille e una Notte” al Teatro Litta di Milano.
Nell’autunno del 1998 Italo Corrado dipinge ben 37 opere che vengono usate come illustrazioni per la raccolta poetica “Vecchio Klaiderglak, una vita non mi basta” del direttore artistico e attore Francesco Pellicini, presentata sul lago Maggiore.
Dal 2000 al 2011
Con l’inizio del nuovo millennio l’anima artistica di Corrado dà i suoi frutti. Infatti, grazie a una forte predisposizione legata al teatro, si iscrive alla scuola di recitazione dove il regista Roberto Brivio intravede in lui uno spiccato talento tanto da invitarlo a collaborare nella progettazione e realizzazione delle sue opere teatrali: Dracula, Il Barbiere di Siviglia, La Bohème, Abelardo ed Eloisa, Pinocchio.
Da qui in poi lo stile di vita di Corrado si colora di svariate sfumature. È attivo su innumerevoli commissioni artistiche che spaziano dalla scenografia alla recitazione e interpreta personaggi caratteristici. Tra i vari eventi spicca in particolare l’eccezionale realizzazione del progetto Synchro System di Carsten Höller attualmente esposto alla Fondazione Prada a Milano.
La teatralità è il suo stile, lo humor la sua carta vincente, tanto da ammaliare e affascinare registi e attori che, rapiti dal suo spirito camaleontico e dalla sua straordinaria mimica, lo invitano a entrare nelle compagnie teatrali facendogli interpretare infiniti ruoli, tra i quali il comico nello spettacolo “Io una follia la farei” (2002) di Roberto Brivio, nel quartetto “I Legionari” e il folle psicopatico nello spettacolo drammatico “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (2003) di Danilo Ghezzi. In quest’ultimo, Corrado interpreta il ruolo di Frederickson, impersonificato nel film originale da Vincent Schiavelli che per l’occasione speciale presenzia a teatro come ospite onorario.
Ma l’apoteosi è raggiunta con lo spettacolo “Di storia in storia la vita” dedicato allo scrittore Piero Chiara dove Corrado, a diversità degli altri spettacoli, impersonifica ben otto differenti personaggi contraddistinguendoli con le sue caratterizzazioni. Questo lo porta a ricevere elogi anche dal noto paroliere Mogol, ospite d’onore nonché presentatore del premio “Chiara”.
Dalla continua alternanza tra la scenografia e la recitazione Corrado assorbe molteplici sensazioni per poi trasportarle nelle sue opere pittoriche tramite le quali ci conduce in un mondo ricco di opposti, dove l’umorismo è aguzzo e penetrante mentre le figure sono medianiche, radianti, allegre e dolorose. In sostanza, Corrado rappresenta le quattro stagioni della vita, dal loro sorgere fino al loro imbrunire. A seconda del suo umore, i suoi quadri presentano un’incredibile varietà di colori tramite la quale ci invitano a tuffarci in un mondo infinito scevro da tormenti e angosce. Tutto ciò ci trasporta irrazionalmente in un’altra dimensione, là, oltre il confine…